mercoledì 29 aprile 2020

Si alza il vento - STEP #10


Logo originale del film


L'unione delle parole "aria" ed "ingegneria" fa inevitabilmente affiorare alla mente l'immagine di un aeroplano in volo ed è proprio quest'ultimo il protagonista, insieme a Jirō Horikoshi, progettista e inventore degli aerei da caccia usati dalla Marina imperiale giapponese durante la seconda guerra mondiale, di "Si alza il vento".
Il film d'animazione del 2013 è stato scritto e diretto da Hayao Miyazaki e animato dallo Studio Ghibli ed è la massima esposizione del dualismo cinematografico dello studio: da una parte viene presentata la storia semi-biografica dell'ingegnere aeronautico Jirō Horikoshi, dall'altra parte la pellicola è un baule, al cui interno Miyazaki inserisce tutto ciò che ha sempre amato durante il corso della sua vita e della sua carriera.
Il film può essere, quindi, considerato sia un documentario che un testamento artistico, collocato in un periodo storico complicato per il Giappone, che oscillava da una brutta situazione all'altra.
In questa pellicola, l'abilità narrativa del regista raggiunge picchi altissimi: egli racconta e si racconta, dando vita ad un'opera che riassume la sua poetica e le tematiche riprese continuamente durante la sua carriera cinematografica, dal rispetto per l'ambiente, alla ricerca della verità e l'opposizione al militarismo.

Consiglio la visione di questa magnifica opera a chiunque, specificando che ovviamente l'età non conta: è inconcepibile che moltissime persone credano ancora che l'animazione è destinata solamente ai bambini. 


(i link a riferimenti e/o approfondimenti sono presenti all'interno del testo)

"Mulino a vento" di Vassily Kandinsky - STEP #09





TITOLO: Mulino a vento
AUTORE: Vassily Kandinsky
DATA: 1904
TECNICA: gouache su cartone
DIMENSIONI: 34,7 x 50,3 cm
UBICAZIONE: Centre national d'art et de culture Georges-Pompidou, Parigi






Mulino a vento” (o “Mulino a vento in Olanda”) è un’opera di Vasilij Vasil'evič Kandinskij, anglicizzato come Vassily Kandinsky, realizzata nel 1904. Il gouache su cartone scuro (34,7 x 50,3 cm), custodito a Parigi presso il Centre national d'art et de culture Georges-Pompidou, è stato eseguito durante un breve viaggio in Olanda, uno dei tanti che l'artista ha fatto insieme alla compagna Gabriele Munter e che lo hanno portato a visitare l'Europa e l'Africa.

Al centro della composizione vi è un grande mulino a vento dalle enormi pale bianche, che si confondono con le nuvole ed esso costituisce il punto di fuga dei due canali che partono dagli angoli del quadro e raggiungono, al centro, la base del mulino. La maestosità dell'architettura è data dal colore scuro, che è la tinta del cartone su cui Kandinsky ha lavorato a guazzo.
L'attenzione ai particolari è veramente lodevole: il gioco di riflessi sull’acqua dei canali, in cui si specchiano le costruzioni dello sfondo, le nuvole del cielo che non possiamo osservare completamente perché oltrepassano i limiti del cartone, le tipiche costruzioni dei Paesi Bassi nella parte sinistra, le pianure sconfinate sul lato destroOgni oggetto della rappresentazione è stato realizzato con grande abilità prospettica e attenzione: dalle piccole figure al lavoro, fino ai panni stesi davanti alle case. 
Inoltre, è possibile cogliere l'influsso dell’Impressionismo dal punto di vista cromatico: il punto di partenza dell'opera è costituito sicuramente dai famosi Mulini a vento di Monet (1886)Tuttavia, i colori non si mescolano fra loro, come nelle opere del pittore francese, ma Kandinsky si orienta verso un tipo di pittura simile al Pointillismecaratterizzato dalla scomposizione dei colori in piccoli punti.

(i link a riferimenti e/o approfondimenti sono presenti all'interno del testo)

Platone: l'Aria è un elemento fondamentale del Cosmo - STEP #08

"Così il dio, avendo posto acqua e aria in mezzo al fuoco e alla terra, e componendoli fra di loro, per quanto era possibile, secondo la stessa proporzione, in modo che come il fuoco stava all'aria, così l'aria stava all'acqua, e come l'aria stava all'acqua così l'acqua stava alla terra, unì insieme e compose il cielo visibile e tangibile."


L'estratto è contenuto nella seconda parte del "Timeo", l’ultimo dialogo platonico pubblicato, in cui vengono presentati il principio materiale del cosmo e la formazione degli elementi.
Secondo Platone, il cosmo è costituito da quattro elementi (Fuoco, Terra, Aria, Acqua) che a loro volta non sono il fondamento ultimo della materia ma, sono composti da solidi così piccoli da risultare invisibili: i cosiddetti “solidi platonici”.
In particolare, il filosofo associa all’aria l’ottaedro ed, inoltre, egli delinea un quinto solido (associato, quindi, ad un quinto elemento) che li contiene tutti e che è “a forma di animale”. Questo concetto viene ripreso successivamente da Platone ne “La repubblica”, in cui descrive l’anima come un animale dalle molte teste, alcune inoffensive ed altre spietate ed è trattato anche da altri filosofi che identificano questo quinto elemento con l’etere.





Nell’estratto allegato al testo si possono notare le similitudini con il pensiero aristotelico: il Fuoco e la Terra, i due estremi, si contrastano e tra di essi ci sono l’Aria e l’Acqua che hanno una caratteristica in comune con gli altri due elementi ed una opposta: Terra ed Acqua hanno in comune il freddo mentre Fuoco e Aria l’umido.

Traduzione del Timeo in latino 



Bibliografia:
Storia del pensiero filosofico e scientifico-Giovanni Reale, Dario Antiseri

(i link ad ulteriori riferimenti e/o approfondimenti sono presenti all'interno del testo)

domenica 26 aprile 2020

Oh, Happy Air! - STEP #07

Emily Dickinson nel dagherrotipo 
ripreso fra il 1846 e il 1847


La natura, i con suoi quattro elementi principali (aria, acqua, terra, fuoco), è da sempre una delle protagoniste per antonomasia della creazione poetica. Tra le moltissime opere legate all’aria, mi ha particolarmente incuriosito la lirica che Emily Dickinson, poetessa statunitense dell’Ottocento, le ha dedicato:









Air has no Residence, no Neighbor,
No Ear, no Door,
No Apprehension of Another
Oh, Happy Air! 
Etherial Guest at e'en an Outcast's Pillow -
Essential Host, in Life's faint, wailing Inn,
Later than Light thy Consciousness accost Me
Till it depart, persuading Mine -


  

L'Aria non ha Residenza, né Vicini,
Né Orecchie, né Porta,
Né Apprensione per l'Altro
Oh, Aria Felice!
Eterea Ospite anche d'un Cuscino d'Esule -
Essenziale Padrona, nella gemente,
vaga Locanda della Vita,

Dopo la Luce la tua Consapevolezza 
Mi si accosta
Finché parte, persuadendo la Mia -

L’autrice presenta l'aria come un simbolo del mistero, che circonda gli esseri umani in maniera astratta poiché è invisibile ma, allo stesso tempo, ricopre un ruolo concreto e fondamentale: essa permette di vivere. Inizialmente, la lirica è concentrata sul carattere nomade ed evanescente dell’elemento che non risiede in nessun luogo, non ha vicini né organi di senso, né prova sentimenti verso gli altri. 
Successivamente, l’aria diviene anche simbolo di felicità e assume un altro ruolo: essa s'insinua nel sonno di ogni persona, compresi gli esuli abbandonati a se stessi, e diventa la proprietaria della locanda dolente della vita.  Inoltre, essa acquista, nel sonno notturno, una sua consapevolezza, che sembra accostarsi a quella umana come per fondersi, persuadendola. Infine, l’aria è costretta dalla luce del giorno a svanire, insieme alla consapevolezza ottenuta nei sogni notturni che vengono illuminati e, in questo modo, appaiono in tutta la loro indefinitezza.

Sitografia:
Emily Dickinson-TheComplete Poems

(i link ad ulteriori riferimenti e/o approfondimenti sono presenti all'interno del testo)

martedì 14 aprile 2020

La nuvola di smog - STEP #06

Pensando all'aria e all'inquinamento trattato nel post precedente, mi è tornato alla memoria un libro letto qualche anno fa e che mi ha piacevolmente colpito: La nuvola di smog.

Italo Calvino
(foto di Gianni Giansanti)
Esso è un racconto di Italo Calvino, pubblicato nel 1958, nella rivista “Nuovi argomenti”; il protagonista delle vicende narrate è un giornalista che si trasferisce in una metropoli per lavorare come redattore della testata “La purificazione”, organo dell’Ente per la Purificazione dell’Atmosfera Urbana dei Centri Industriali (EPAUCI), il cui presidente è, paradossalmente, a capo anche dell'impresa che inquina maggiormente la città.



Il giornalista vive una vita monotona tra l’ufficio e la casa che ogni giorno trova impolverata a causa dello smog; a volte, la sua esistenza viene movimentata dall’arrivo della sua ragazza, Claudia, donna bellissima e di successo. Durante uno di questi incontri il protagonista porta la donna amata in collina, dove si accorge della presenza di una strana “ombra di sporco” che domina il cielo sopra le fabbriche e i palazzi.

Essa è la cosiddetta nuvola di smog, simbolo del male di vivere e del problema ambientale che incombe sempre più nella nostra società; l’individuo può decidere di affrontarlo, come cerca di fare il giornalista o può seguire la via più semplice, ovvero ignorare la gravità della situazione ed imparare a conviverci.

La nuvola di smog
L’indifferenza della popolazione è, quindi, la principale causa dell’inquinamento che opprime il protagonista, il cui pensiero, alla fine del racconto, si trova tra la speranza di poter vivere in luoghi verdi e sani nel futuro e l’impossibilità di raggiungere la salvezza. Per questo motivo nella scena finale, mentre passeggia nella campagna fuori dalla città, egli cerca delle immagini ricche di serenità e pulizia da tenere a mente quando tornerà nella sporca metropoli.

“Non era molto, ma a me che non cercavo altro che immagini da tenere negli occhi, forse bastava”.



(i link a riferimenti e/o approfondimenti sono presenti all'interno del testo)

Per un futuro migliore... - STEP #05


Nella società odierna la pubblicità ha assunto sempre più importanza, fino ad essere considerata una sorta di “arte”, per la difficoltà nel catturare l’attenzione del pubblico su un oggetto da far acquistare oppure su un film da vedere o su un candidato politico da votare.

La comunicazione pubblicitaria non è, però, da considerare un’invenzione recente: a Pompei, distrutta dal Vesuvio nel 79 d.C, per esempio, si possono osservare ancora oggi scritte con la finalità di far scegliere un certo candidato politico.

Per fortuna, sempre più persone si stanno accorgendo del pericolo ambientale che, da moltissimi anni, grava sulla nostra testa, come la spada di Damocle, e anche le pubblicità si stanno attivando per sensibilizzare la popolazione:


Tecnologia "The Breath" (Milano, Viale della Liberazione)

lunedì 13 aprile 2020

Dagli "dèi" antichi a quelli odierni- STEP #04


L’uomo è da sempre alla ricerca di una spiegazione degli avvenimenti naturali che lo circondano e, inizialmente, egli ha cercato di rispondere ai suoi interrogativi creando miti, ovvero narrazioni relative principalmente alle origini del mondo, dei fenomeni atmosferici e delle creature. 
I miti, solitamente, presentano, come protagonisti, divinità, eroi ed esseri sovrannaturali.

Eolo, rappresentato come 
personificazione del vento
Non esiste una cultura priva di mitologia ma sicuramente le più conosciute sono quella romana e quella greca ed in queste la divinità legata all’aria è Eolo

Sulla sua figura non esiste un pensiero unanime da parte dei mitografi: nell’Odissea , egli è il re dei venti che consegna a Ulisse l’otre contenente, appunto, tutti i venti, escluso quello per tornare a casa. Nella famosa prosecuzione della storia il recipiente viene aperto, in prossimità di Itaca, dai compagni di Ulisse, illusi di poter trovare oggetti preziosi; quest’azione provoca la liberazione dei venti che creano una tempesta e il conseguente ritorno all’isola di Eolo, il quale si rifiuta di aiutarli di nuovo. 









Secondo alcuni studiosi, come Diodoro Siculo, Eolo, invece, è un semplice essere umano, la cui fama di avere il potere di controllare i venti, non è altro che la sua abilità nell'uso delle vele e la sua capacità di prevedere la direzione del vento, senza mai sbagliare grazie all'osservazione del fumo dei vulcani delle isole Eolie.

Nella mitologia azteca il dio del vento è Ehēcatl, il cui respiro muoveva il sole ed allontanava la pioggia. Egli si innamorò di una umana, di nome Mayahuel e donò all'umanità la capacità di amare per poter essere ricambiato.

Nella mitologia cinese, invece, il dio del vento è Fei Lian (o Feng Bo), detto anche “Conte del Vento”, il quale teneva l’aria in una pelle di capra e la utilizzava per creare problemi.

Nella religione dell'antico Egitto, il dio primordiale, personificazione dell'aria, dell'atmosfera e del vento è Shu. Egli rappresenta anche il soffio vitale ed è il dio della luce che ruppe le tenebre primordiali e divise suo figlio Geb, la terra, da sua figlia Nut, il cielo, creando così il mondo.



Infine, la divinità giapponese del vento è Fūjinuna delle più antiche dello Shintoismo, che protegge i cieli da suo fratello Raijin, dio dei fulmini e dei tuoni.







Da appassionato di fumetti, se penso all’aria e ad una sorta di “divinità moderna”, non può non venirmi in mente Superman, che sfreccia in cielo. Egli è considerato il primo supereroe della storia: venne creato da Jerry Siegel e Joe Shuster nel 1933 e successivamente venne pubblicato dalla DC Comics a partire dal 1938 (Action Comics #1).

Superman è un alieno di nome Kal-El, inviato sulla Terra dal padre, prima dell’esplosione del pianeta di origine, Krypton. Sul nostro pianeta egli viene trovato e cresciuto da una famiglia amorevole che lo chiama Clark Kent
Il fumetto presenta molti spunti filosofici, morali e religiosi: Clark può essere considerato un migrante, cerca continuamente di evitare la violenza e non uccide i suoi nemici.
Inoltre, l’eroe ha poteri sovraumani che lo rendono quasi invincibile (può essere scalfito solamente utilizzando la Kryptonite) e, quindi, una sorta di divinità agli occhi di molti terrestri; infatti, la sua figura presenta diverse similitudini con il Dio della religione cristiana: entrambi vengono dal cielo, lottano per il bene dell’umanità ed infine, sono costretti a sacrificarsi per poi risorgere.

Una delle scene più emozionati del fumetto
(foto che ho personalmente scattato dall'opera)


Una delle letture che mi ha più colpito è sicuramente "Che cosa è successo all’uomo del domani?", pubblicata nel 1986, scritta da Alan Moore, disegnata da Curt Swan e inchiostrata da George Pérez e Kurt Schaffenberger.

Il fumetto presenta l’ultimo capitolo della vita di Superman e, di conseguenza, l’ultima possibilità di chiudere i conti con nemici ed amici e, in particolare, di rivedere e salutare chi ha reso importante la sua vita. 

L'opera è un tributo all’uomo d’acciaio e all’influenza che ha avuto nel suo e nel nostro mondo.



Sitografia:

(i link ad ulteriori riferimenti e/o approfondimenti sono presenti all'interno del testo)

"Il vento della memoria" - STEP #03




(foto che ho scattato nel campo di concentramento di Auschwitz)

"Storytelling di aria" - STEP #02


Filosofia ed ingegneria sono sicuramente accumunate dalla continua ricerca di soluzioni ai problemi che caratterizzano la natura, gli esseri umani e le interazioni fra questi protagonisti della vita sulla Terra.

L’indagine filosofica o quella tecnico-scientifica, solitamente, partono da una ricerca e quest’oggi, anch’io, seguirò questa strada per approfondire ulteriormente l’origine e lo sviluppo, nel corso della storia umana, della parola “aria”.

Essa deriva, come già detto in un post precedente, dal greco-latino “aerea”, accusativo di “aer”; in particolare, quest’ultimo termine veniva utilizzato dagli antichi greci per indicare gli strati più bassi e oscuri dell'atmosfera mentre “aether” veniva impiegato con il significato di atmosfera luminosa situata in alto, sopra le nuvole.

I primi filosofi greci a dare importanza all’elemento aria furono i Presocratici, ovvero i filosofi che precedono Socrate, accumunati dallo studio della natura e dalla ricerca di un'archè, ovvero una forza o una legge che fa funzionare l’universo e da cui tutto ha origine e a cui tutto farà ritorno.

La filosofia occidentale
Anassimene, filosofo presocratico, discepolo di Anassimandro e appartenente alla Scuola di Mileto, era convinto che l’aria fosse l’archè da cui tutto ha origine, attraverso un ciclo costituito da processi di condensazione e rarefazione (che verrà ripreso da Eraclito, nonostante il suo archè fosse il fuoco). L’aria, condensandosi, si raffredda e diventa acqua e poi terra, mentre allentandosi e dilatandosi, si riscalda e diventa fuoco.  Il filosofo, perciò, concepiva questo elemento in perenne movimento ed arrivò, inoltre, a conferirgli un carattere divino, come costituente dell’anima.

Un altro filosofo che attribuì grande importanza all’elemento portante del blog fu Empedocle. Secondo quest’ultimo “nascita” e “morte” non esistono e ciò che gli uomini hanno chiamato con questi nomi non sono altro che il mescolarsi e il dissolversi di quattro sostanze indistruttibili ed eternamente uguali: aria, acqua, terra e fuoco, chiamati, dal filosofo, “radici di tutte le cose”.

Platone, nel Timeo, un dialogo che ha influito in maniera massiccia sulla filosofia e sulla scienza posteriori, descrive il cosmo come composto di quattro elementi: aria, acqua, fuoco e terra. Essi, secondo il filosofo, sono costituiti a loro volta da triangoli che, quindi, vanno a formare dei solidi: l’aria è stata associata all’ottaedro.

Successivamente, nel pensiero di Aristotele, allievo di Platone, si possono ritrovare gli elementi presenti nel Timeo a cui viene attribuita, però, una diversa spiegazione. Essi costituiscono il mondo sublunare, sono trasformabili uno nell’altro e ad essi si aggiunge una quinta essenza: l’etere; esso è superiore alle altre quattro sostanze, in quanto è incorruttibile, ingenerato e non soggetto ad alterazioni. Esso, infatti, è il costituente della sfera celeste.

Copertina degli "Ossi di seppia",
Eugenio Montale 
Conducendo un salto temporale, l’utilizzo della parola “aria” o dei suoi vari significati alternativi, come “vento”, è largamente osservabile nella letteratura a partire da Dante e Petrarca, fino a Parini, Foscolo, Leopardi, Montale, Calvino. Essa fa parte della natura benevola o matrigna, come in Leopardi, che dà al vento il valore simbolico del trascorrere del tempo; inoltre, ha assunto spesso un duplice significato sia positivo, come “ondata di vita” (Montale) o “vento del progresso”, sia negativo legato alle vicende belliche o all’inquinamento
Quest’ultima tematica si può riscontrare in opere come: La salubrità dell’aria, ode di Giuseppe Parini, in cui egli ha descritto l’inquinamento ambientale di Milano; La nuvola di smog di Italo Calvino, in cui il protagonista si sente intrappolato dal sudiciume dell’aria; Hard Times, dello scrittore inglese Charles Dickens, che ha criticato la società industriale e la filosofia utilitaristica del suo tempo.






Oggi, purtroppo, si sente parlare di “aria” quando si affronta la questione appena citata o altri spiacevoli argomenti, come la diffusione del coronavirus attraverso i pulviscoli atmosferici.
Tuttavia, grazie al progresso scientifico ed ingegneristico, essa può essere associata all’utilità. Infatti, l'aria può essere utilizzata, per esempio, come fonte di energia, per il raffreddamento di dispositivi, come isolante termico, nello svolgimento di molti processi chimici, per applicazioni subacquee e camere d'aria di pneumatici e gommoni e come refrigerante.


Energia eolica

Sitografia:
Aria 

Bibliografia:
Storia del pensiero filosofico e scientifico-Giovanni Reale, Dario Antiseri
La letteratura-Giorgio Barberi Squarotti, Giannino Balbis, Giordano Genghini

(i link ad ulteriori riferimenti e/o approfondimenti sono presenti all'interno del testo)

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