lunedì 13 aprile 2020

"Storytelling di aria" - STEP #02


Filosofia ed ingegneria sono sicuramente accumunate dalla continua ricerca di soluzioni ai problemi che caratterizzano la natura, gli esseri umani e le interazioni fra questi protagonisti della vita sulla Terra.

L’indagine filosofica o quella tecnico-scientifica, solitamente, partono da una ricerca e quest’oggi, anch’io, seguirò questa strada per approfondire ulteriormente l’origine e lo sviluppo, nel corso della storia umana, della parola “aria”.

Essa deriva, come già detto in un post precedente, dal greco-latino “aerea”, accusativo di “aer”; in particolare, quest’ultimo termine veniva utilizzato dagli antichi greci per indicare gli strati più bassi e oscuri dell'atmosfera mentre “aether” veniva impiegato con il significato di atmosfera luminosa situata in alto, sopra le nuvole.

I primi filosofi greci a dare importanza all’elemento aria furono i Presocratici, ovvero i filosofi che precedono Socrate, accumunati dallo studio della natura e dalla ricerca di un'archè, ovvero una forza o una legge che fa funzionare l’universo e da cui tutto ha origine e a cui tutto farà ritorno.

La filosofia occidentale
Anassimene, filosofo presocratico, discepolo di Anassimandro e appartenente alla Scuola di Mileto, era convinto che l’aria fosse l’archè da cui tutto ha origine, attraverso un ciclo costituito da processi di condensazione e rarefazione (che verrà ripreso da Eraclito, nonostante il suo archè fosse il fuoco). L’aria, condensandosi, si raffredda e diventa acqua e poi terra, mentre allentandosi e dilatandosi, si riscalda e diventa fuoco.  Il filosofo, perciò, concepiva questo elemento in perenne movimento ed arrivò, inoltre, a conferirgli un carattere divino, come costituente dell’anima.

Un altro filosofo che attribuì grande importanza all’elemento portante del blog fu Empedocle. Secondo quest’ultimo “nascita” e “morte” non esistono e ciò che gli uomini hanno chiamato con questi nomi non sono altro che il mescolarsi e il dissolversi di quattro sostanze indistruttibili ed eternamente uguali: aria, acqua, terra e fuoco, chiamati, dal filosofo, “radici di tutte le cose”.

Platone, nel Timeo, un dialogo che ha influito in maniera massiccia sulla filosofia e sulla scienza posteriori, descrive il cosmo come composto di quattro elementi: aria, acqua, fuoco e terra. Essi, secondo il filosofo, sono costituiti a loro volta da triangoli che, quindi, vanno a formare dei solidi: l’aria è stata associata all’ottaedro.

Successivamente, nel pensiero di Aristotele, allievo di Platone, si possono ritrovare gli elementi presenti nel Timeo a cui viene attribuita, però, una diversa spiegazione. Essi costituiscono il mondo sublunare, sono trasformabili uno nell’altro e ad essi si aggiunge una quinta essenza: l’etere; esso è superiore alle altre quattro sostanze, in quanto è incorruttibile, ingenerato e non soggetto ad alterazioni. Esso, infatti, è il costituente della sfera celeste.

Copertina degli "Ossi di seppia",
Eugenio Montale 
Conducendo un salto temporale, l’utilizzo della parola “aria” o dei suoi vari significati alternativi, come “vento”, è largamente osservabile nella letteratura a partire da Dante e Petrarca, fino a Parini, Foscolo, Leopardi, Montale, Calvino. Essa fa parte della natura benevola o matrigna, come in Leopardi, che dà al vento il valore simbolico del trascorrere del tempo; inoltre, ha assunto spesso un duplice significato sia positivo, come “ondata di vita” (Montale) o “vento del progresso”, sia negativo legato alle vicende belliche o all’inquinamento
Quest’ultima tematica si può riscontrare in opere come: La salubrità dell’aria, ode di Giuseppe Parini, in cui egli ha descritto l’inquinamento ambientale di Milano; La nuvola di smog di Italo Calvino, in cui il protagonista si sente intrappolato dal sudiciume dell’aria; Hard Times, dello scrittore inglese Charles Dickens, che ha criticato la società industriale e la filosofia utilitaristica del suo tempo.






Oggi, purtroppo, si sente parlare di “aria” quando si affronta la questione appena citata o altri spiacevoli argomenti, come la diffusione del coronavirus attraverso i pulviscoli atmosferici.
Tuttavia, grazie al progresso scientifico ed ingegneristico, essa può essere associata all’utilità. Infatti, l'aria può essere utilizzata, per esempio, come fonte di energia, per il raffreddamento di dispositivi, come isolante termico, nello svolgimento di molti processi chimici, per applicazioni subacquee e camere d'aria di pneumatici e gommoni e come refrigerante.


Energia eolica

Sitografia:
Aria 

Bibliografia:
Storia del pensiero filosofico e scientifico-Giovanni Reale, Dario Antiseri
La letteratura-Giorgio Barberi Squarotti, Giannino Balbis, Giordano Genghini

(i link ad ulteriori riferimenti e/o approfondimenti sono presenti all'interno del testo)

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