sabato 6 giugno 2020

"Psicanalisi dell'aria" ed oltre - STEP#18


Il filosofo ed epistemologo Gaston Bachelard, è considerato una delle maggiori figure della cultura francese del Novecento.

Egli promuove una filosofia più aperta, sperimentale, non basata su un sapere unitario ma su uno differenziato, per compiere una ricerca transdisciplinare e raggiungere una comprensione del mondo che restituisce alla conoscenza umana unitarietà nella diversità. Secondo il filosofo, perciò, l’uomo non deve rimanere incatenato alla ragione ma necessita di lasciarsi trasportare dall’immaginazione, mantenendo comunque un legame tra passato e presente, tra errore e verità, poiché altrimenti non si potrebbe compiere un’indagine scientifica accurata. 
Nella sua “filosofia scientifica” improntata su un’apertura alle altre discipline, secondo me, si possono osservare alcuni aspetti che ricordano il pensiero di François Jullien, pensatore emerso diversi decenni dopo la morte di Bachelard, il quale invita a rapportarsi con gli “scarti”, che permettono di smarcarsi dalla lingua e dalla cultura di provenienza per disordinare il pensiero e indagare “un’altra prospettiva, una nuova opportunità da tentare” per arricchirsi eliminando diversità e gerarchie.

Secondo Gaston Bachelard “l’uomo è un essere pieno d’immaginazione” e, per questo, egli studia le forme dell’immaginazione legate ai quattro elementi della natura, tramandati dalla scienza antica: fuoco, acqua, aria e terra (imagination materiélle).

Copertina del libro

In particolare, nella Psicanalisi dell'aria, il pensatore francese analizza il valore che assume l’aria per la psiche umana. All’inizio del testo, egli riporta una parte della lirica “Undulna” tratta dall'Alcyone (Laudi del cielo del mare della terra e degli eroi, Libro III) di Gabriele D'Annunzio:

Ai piedi ho quattro ali d'alcèdine,
ne ho due per mallèolo, azzurre
e verdi, che per la salsèdine
curvi sanno errori dedurre.

Successivamente, l’autore si sofferma sul sogno di volare che l’uomo confessa in modo innocente e non problematico e, per questo motivo, esso viene decifrato per primo ed è diventato uno dei 'concetti esplicativi' più comuni dell’analisi classica: esso simboleggia, infatti, i desideri libidinosi.

“L'essere volante, nel corso del suo sogno, si dichiara inventore del proprio volo. In questo modo, viene a formarsi nell'anima del sognatore una coscienza chiara dell'uomo che vola. Meraviglioso esempio per approfondire, dentro al sogno, la costruzione logica e obiettiva delle immagini del sogno. Quando si segue un sogno così ben delineato quale quello del volo, ci si rende conto che il sogno può avere 'una certa coerenza' e un'intensità affettiva nella sua passione amorosa.”

Grazie all'indagine sul sogno di volare, secondo Bachelard, otteniamo un'ulteriore conferma che “la psicologia dell'immaginazione non può svilupparsi attraverso forme statiche, deve costituirsi su forme in deformazione, insistendo sui principi dinamici della deformazione.”
Il filosofo, perciò, ribadisce l’importanza di una riflessione innovatrice che spazia e indaga più discipline contemporaneamente.

Infine, egli in questa parte iniziale del libro sottolinea anche la duplicità del tema analizzato:

“il sogno di volare contiene due aspetti contrapposti: è al tempo stesso il volo leggero e il volo pesante. Attorno a questi due caratteri ruotano tutte le dialettiche della gioia e del dolore, dello slancio e della fatica, dell'attività e della passività, della speranza e del rimpianto, del bene e del male. Gli incidenti più diversi, che occorrono nel corso del volo, troveranno in ogni caso dei principi di coesione”

Anche in questa parte si può osservare un legame con François Jullien, che ha analizzato la lingua cinese in cui molti concetti sono espressi da caratteri riferiti ad attributi tra di loro opposti ma contigui.

Il filosofo francese appena citato si scaglia contro i concetti di identità e differenza e approfondisce questo pensiero ne “L'identità culturale non esiste” in cui offre un antidoto per pacificare il mondo: eliminare definitivamente gli steccati elevati a difesa della propria “identità culturale” poiché concretamente, in questo modo, si sta cercando di difendere il nulla. La cultura è dinamica, non statica, ed è fatta per essere aperta a scambi e nuove sollecitazioni.
La cura per l’umanità offerta nel libro porta inevitabilmente il pensiero alle rivolte che stanno proseguendo, da diversi giorni, in America, dopo l’ennesima uccisione a sfondo razziale.


Sitografia:

(i link ad ulteriori riferimenti e/o approfondimenti sono presenti all'interno del testo)

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