Il filosofo ed epistemologo Gaston Bachelard, è considerato una delle maggiori figure
della cultura francese del Novecento.
Egli promuove una filosofia più aperta,
sperimentale, non basata su un sapere unitario ma su uno differenziato, per
compiere una ricerca transdisciplinare e raggiungere una comprensione del mondo
che restituisce alla conoscenza umana unitarietà nella diversità. Secondo il
filosofo, perciò, l’uomo non deve rimanere incatenato alla ragione ma necessita
di lasciarsi trasportare dall’immaginazione, mantenendo comunque un legame tra
passato e presente, tra errore e verità, poiché altrimenti non si potrebbe
compiere un’indagine scientifica accurata.
Nella sua “filosofia scientifica” improntata
su un’apertura alle altre discipline, secondo me, si possono osservare alcuni
aspetti che ricordano il pensiero di François Jullien,
pensatore emerso diversi decenni dopo la morte di Bachelard, il quale invita a rapportarsi
con gli “scarti”, che permettono di smarcarsi dalla lingua e dalla cultura di
provenienza per disordinare il pensiero e indagare “un’altra prospettiva, una
nuova opportunità da tentare” per arricchirsi eliminando diversità e gerarchie.
Secondo Gaston Bachelard “l’uomo è un essere
pieno d’immaginazione” e, per questo, egli studia le forme dell’immaginazione
legate ai quattro elementi della natura, tramandati dalla scienza antica:
fuoco, acqua, aria e terra (imagination materiélle).
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Copertina del libro |
In particolare, nella Psicanalisi dell'aria, il
pensatore francese analizza il valore che assume l’aria per la psiche umana. All’inizio
del testo, egli riporta una parte della lirica “Undulna” tratta dall'Alcyone (Laudi
del cielo del mare della terra e degli eroi, Libro III) di Gabriele D'Annunzio:
Ai piedi ho quattro ali d'alcèdine,
ne ho due per mallèolo, azzurre
e verdi, che per la salsèdine
curvi sanno errori dedurre.
Successivamente, l’autore si sofferma sul sogno di volare che l’uomo confessa in modo innocente e non problematico e, per
questo motivo, esso viene decifrato per primo ed è diventato uno dei 'concetti
esplicativi' più comuni dell’analisi classica: esso simboleggia, infatti, i
desideri libidinosi.
“L'essere volante, nel corso del
suo sogno, si dichiara inventore del proprio volo. In questo modo, viene a
formarsi nell'anima del sognatore una coscienza chiara dell'uomo che vola.
Meraviglioso esempio per approfondire, dentro al sogno, la costruzione logica e
obiettiva delle immagini del sogno. Quando si segue un sogno così ben delineato
quale quello del volo, ci si rende conto che il sogno può avere 'una certa
coerenza' e un'intensità affettiva nella sua passione amorosa.”
Grazie all'indagine sul sogno di volare, secondo
Bachelard, otteniamo un'ulteriore conferma che “la psicologia
dell'immaginazione non può svilupparsi attraverso forme statiche, deve
costituirsi su forme in deformazione, insistendo sui principi dinamici della
deformazione.”
Il filosofo, perciò, ribadisce l’importanza di
una riflessione innovatrice che spazia e indaga più discipline contemporaneamente.
Infine, egli in questa parte iniziale del libro
sottolinea anche la duplicità del tema analizzato:
“il sogno di volare contiene due aspetti
contrapposti: è al tempo stesso il volo leggero e il volo pesante. Attorno a
questi due caratteri ruotano tutte le dialettiche della gioia e del dolore,
dello slancio e della fatica, dell'attività e della passività, della speranza e
del rimpianto, del bene e del male. Gli incidenti più diversi, che occorrono
nel corso del volo, troveranno in ogni caso dei principi di coesione”
Anche in questa parte si può osservare un
legame con François Jullien, che ha analizzato la lingua cinese in cui molti
concetti sono espressi da caratteri riferiti ad attributi tra di loro opposti
ma contigui.
Il filosofo francese appena citato si scaglia
contro i concetti di identità e differenza e approfondisce questo pensiero ne “L'identità
culturale non esiste” in cui offre un antidoto per pacificare il mondo:
eliminare definitivamente gli steccati elevati a difesa della propria “identità
culturale” poiché concretamente, in questo modo, si sta cercando di difendere il
nulla. La cultura è dinamica, non statica, ed è fatta per essere aperta a
scambi e nuove sollecitazioni.
La cura per l’umanità offerta nel libro porta
inevitabilmente il pensiero alle rivolte che stanno proseguendo, da diversi
giorni, in America, dopo l’ennesima uccisione a sfondo razziale.
Sitografia:
(i link ad ulteriori riferimenti e/o approfondimenti sono presenti all'interno del testo)
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