sabato 13 giugno 2020

La prospettiva aerea

“Evvi un’altra prospettiva, la quale chiamo aerea imperocché per la varietà dell’aria si possono conoscere le diverse distanze di varî edifici”
(Leonardo da Vinci, Il trattato sulla pittura, 258)

Leonardo da Vinci, inventore, artista e scienziato italiano del Rinascimento, considerato uno dei più grandi geni dell'umanità, non si è limitato ad utilizzare la prospettiva lineare, caratterizzata dal rimpicciolimento degli elementi distanti, ma ha implementato a quest’ultima una prospettiva aerea, che tiene conto anche dello sfocarsi dei soggetti lontani, i quali assumono contorni più sfumati, una colorazione meno nitida e tendente all’azzurro.
Questa aggiunta è stata dettata dalle scoperte ottenute da Leonardo grazie all’osservazione empirica della realtà: egli notò che la messa a fuoco di un oggetto muta all’aumentare della distanza a causa dell’azione dell’umidità negli strati bassi dell’atmosfera. 

L’applicazione di questa teoria si può osservare nell’opera più celebre di Leonardo e, probabilmente, una delle più famose al mondo: 






Sitografia e/o approfondimenti:

(i link ad ulteriori riferimenti e/o approfondimenti sono presenti all'interno del testo)

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