“Evvi un’altra
prospettiva, la quale chiamo aerea imperocché per la varietà dell’aria si
possono conoscere le diverse distanze di varî edifici”
(Leonardo da
Vinci, Il trattato sulla pittura, 258)
Leonardo da Vinci,
inventore, artista e scienziato italiano del Rinascimento, considerato uno dei
più grandi geni dell'umanità, non si è limitato ad utilizzare la prospettiva
lineare, caratterizzata dal rimpicciolimento degli elementi distanti, ma ha implementato
a quest’ultima una prospettiva aerea, che tiene conto anche dello sfocarsi dei
soggetti lontani, i quali assumono contorni più sfumati, una colorazione meno
nitida e tendente all’azzurro.
Questa aggiunta è stata
dettata dalle scoperte ottenute da Leonardo grazie all’osservazione empirica
della realtà: egli notò che la messa a fuoco di un oggetto muta all’aumentare
della distanza a causa dell’azione dell’umidità negli strati bassi dell’atmosfera.
L’applicazione di questa teoria si può osservare nell’opera più celebre di Leonardo e, probabilmente, una delle più famose al mondo:
Sitografia e/o approfondimenti:
(i link ad ulteriori riferimenti e/o approfondimenti sono presenti all'interno del testo)
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