domenica 14 giugno 2020

Dialogo - STEP#25


Le ali della creatività: librarsi in aria è possibile?
[Mangaka (M), Assistente (A), Editor (E)]

M: Dobbiamo trovare qualcosa di originale, voglio creare un manga innovativo, mai visto prima
E: Non è possibile, non soffermarti troppo su questo…
M: Perché? La creatività potenzialmente non ha limiti, desidero farle spiccare il volo finalmente, ho già aspettato troppo…
E: Intendevo dire che ogni cosa che deciderai di fare sarà dettata da un’ispirazione inconscia, che tu lo voglia o no, e inoltre, prendere spunto dai grandi maestri, sia per le loro grandi opere, sia per le vendite, credo sia una ottima idea
M: Certo, mi ispiro a loro da sempre: Tezuka, Urasawa, Toriyama, Inoue….  Ma non devo vacillare e cadere nella copiatura
E: Lo so, non sto insinuando che tu debba copiare ma ricorda gli studi di Aby Warburg: aveva cercato le analogie nell’arte, era convinto della presenza di invarianti nella memoria, di un precedente in ogni opera che influenza gli artisti successivi, spesso indipendentemente dalla loro volontà
M: Si, forse hai ragione: passato, che parola sciocca!
E: Ecco, visto che hai già involontariamente detto qualcosa che è già stato scritto?
M: No, è un pensiero semplice, che potrebbe affermare chiunque, tipo il mio assistente, vero?
A: Si ma non vorrei essere messo in mezzo al vostro discorso, ho idee lontane dalle vostre…
M: E quindi?  Ciò non vuol dire che tu debba tenerle per te, ogni opinione è importante, anche per sviluppare un pensiero critico, ti sei già dimenticato la “filosofia del vero” di Leopardi che hai studiato durante il tuo soggiorno in Italia?
A: No, maestro, ma sono solo un’apprendista….
E: Infatti, lascialo stare e pensa al fatto che la frase sul passato, che hai detto poco fa, l’ha scritta Goethe nel dramma Faust, il quale hai letto l’anno scorso e che quindi ho ragione ad affidarmi agli studi di Warburg; perciò mettiti al lavoro senza creare molti problemi…
M: Sulla frase devo darti ragione, mi è proprio uscita involontariamente, ma per me il pensiero del ragazzo conta, non ci sono differenze fra noi, le nostre idee valgono quanto le sue, anche se completamente opposte… Pensa al cinese a cui ha fatto riferimento la nostra lingua, per esempio, costituito da parole che legano concetti antitetici 
E: Ti ricordo che io prima di pensare alle idee degli altri, devo anche pensare al fattore economico, ai clienti; il tuo assistente potrebbe anche essere geniale ma se il suo contributo non ti aiuterà ad attirare il pubblico, la pubblicazione della vostra opera potrebbe durare ben poco
M: Io prima di tutto penso alla mia creatività, a ciò che voglio trasmettere, non mi interessano le vendite ora…
E: Da intellettuale e artista vuoi diffondere le tue idee e riflessioni, lo posso capire, ma il cliente ha sempre ragione, il tuo destino da mangaka è nelle loro mani, ancor prima che nelle tue
M: Imparerò dai miei errori: anche da essi può nascere un pensiero alternativo, una storia
E: L’arte di inventare comprende fantasia e logica e nel tuo caso devi tener conto anche delle logiche di mercato, il discorso è chiuso; la spada di Damocle non pende solo sulla tua testa: dal tuo successo dipenderà anche il mio
M: Se fossi in te lascerei le profezie alla religione o ai maghi: per conoscere la società non puoi ridurre tutto al lato economico, c’è molto altro
E: Sono consapevole della soggettività delle mie teorie e che potremo avere fasi ascendenti e discendenti, caratteristiche del mondo capitalista, ma iniziare in un certo modo, deviando l’opera leggermente in prospettiva dei gusti della popolazione, sarebbe decisamente meglio
A: Io e il Maestro, stiamo cercando di avere una visione d’insieme, non possiamo partire da un certo tipo di prodotto per poi virare completamente, né possiamo fare il contrario lasciandoci dominare dal caso
E: Vi ricordo che la mia teoria è quella che maggiormente si adegua al passato, alle opere che hanno avuto successo e a quelle che hanno fallito, nonostante le enormi potenzialità; non mi sto affidando a previsioni insensate, ma ai fatti
M: Non mi lascio influenzare dalla tua specie di determinismo, tanto il passato vive solo se lo risveglio all’interno della mia mente e per ora preferisco usarla solamente per l’impegno e la creazione del mio futuro
E: Mi sembra proprio che vogliate giocare con il caso… Vi devo ricordare la fine della storia risalente all’antica Grecia sulle tre ragazze che giocavano a dadi, per vedere chi sarebbe morta per prima? Colei che uscì, rise sprezzante del destino che il caso le aveva assegnato, e per questo fu punita: il crollo del tetto fece avverare la previsione
M: Alla tua storiella preferisco il pensiero di Einstein: come lui, credo che Dio non giochi ai dadi, perché è ingegnoso ma non disonesto
E: Quindi il tuo pensiero si può riassumere in una sorta di “vedere per credere”, ma io mi affido alle statistiche, fa parte del mio lavoro
M: La storia non è maestra di vita, le tue care previsioni non sono assolute…
E: La tecnica però è progredita eccome grazie alla storia, quindi cercate almeno di disegnare ad un livello superiore dei concorrenti
M: Il mio lavoro sarà il prodotto del mio impegno e di ciò che sono ma, sicuramente non mi metterò al servizio degli ingranaggi della tecnica, il mio lato artistico è importante quanto le tematiche affrontate
E: Non volevo trasmettere il messaggio che la tecnica debba essere il fine, sono consapevole che debba rimanere un mezzo ma, le tue idee dovranno essere comprensibili al pubblico
M: Le traghetterò in base al mio messaggio ma finché non mi lascerai mettere le mani in pasta, non saprò veramente fin dove posso spingermi. E ricorda che un’opera non deve essere per forza di facile comprensione, deve mettere in moto l’immaginazione, i ricordi e l’ingegno di chi ne usufruisce
E: Il rapporto psicologico con i tuoi lettori sicuramente non dipende da me, ma deve tener conto anche di altri fattori, lo sai
M: Cosa stai dicendo?
E: La politica e i media possono far estinguere la tua opera in poco tempo…
M: Ricordi il discorso di prima sull’ispirazione? Ecco, io mi ispiro a coloro che hanno saputo creare una rottura all’interno del pensiero di massa, che non hanno avuto timore di esprimere le proprie idee: in poche parole, mi sto riferendo a coloro che hanno iniziato un cambiamento o un miglioramento della vita delle persone, anche nelle piccole cose, come rendere una giornata meno pesante o far dimenticare i problemi in quelle ore dedicate a leggere il mio manga.  Voglio impressionare e, allo stesso tempo, emozionarmi insieme ai lettori, trasmettere ciò che sono, così nessuno avrà più paura di mostrarsi per com’è realmente. Non è possibile che al giorno d’oggi ci siano ancora limiti alle libertà individuali, pregiudizi, censura, dov’è il progresso illimitato di cui parlavano?
E: Siamo tutti consapevoli di come funziona il mondo e, purtroppo, nel mio lavoro spesso devo limitarmi a tenere conto del principale fattore che tira i fili della società, riducendola a semplice burattino
A: Ah, i soldi…

Nessun commento:

Posta un commento

Post più popolari