sabato 13 giugno 2020

Sintesi finale - STEP#24


Se pensiamo all’aria, nella nostra mente, appaiono un’infinità di significati e legami, a partire da quelli più comuni: il rumore del vento che scuote le foglie degli alberi o il cielo e gli aerei che lo solcano.

Fin dall’antichità l’aria, essendo uno degli elementi naturali, è stata la protagonista di molti pensieri filosofici, a partire da quelli più primitivi, seguiti da quelli incentrati sull’individuazione di un’archè o quelli di Platone e del suo allievo Aristotele, legati alla geometria e al cosmo, fino alle riflessioni più recenti collegate all’inquinamento o alla psicanalisi.

L’importanza dell’aria si può osservare anche nella mitologia e, in particolare, nella sua personificazione più famosa: Eolo, re dei venti.

In ambito letterario, inoltre, il termine è stato ampliamente utilizzato da scrittori e poeti che, mediante esso, hanno creato immaginari inediti, trasmesso emozioni e rappresentato stati d’animo e pensieri, conferendo all’aria tratti sia positivi, come invocatrice della memoria e portatrice di progresso o felicità, sia negativi, come simbolo del trascorrere inesorabile del tempo o contenitore di smog.

La protagonista del blog ha avuto uno sviluppo anche in ambito artistico: a partire da Leonardo da Vinci che ha teorizzato la prospettiva aerea, fino, per esempio, agli Impressionisti che davano importanza primaria alla natura e agli effetti della luce su di essa, il cielo è stato uno degli elementi scenografici più importanti, attraverso cui irradiare luce nel dipinto o dare profondità alla scena. Un’altra corrente degna di nota è quella del Cubismo, a cui appartiene la celebre opera “Guernica”, in cui Picasso, per rendere la scena ancora più drammatica, ha rappresentato teste e braccia che si allungano verso il cielo, in un gesto di disperazione o imprecazione verso il nemico proveniente dall’alto.

In ambito artistico, non si può non citare la presenza del termine anche nel settore pubblicitario, fondamentale nella società contemporanea, o nella cinematografia e, in particolare, nelle opere dello Studio Ghibli, a cui sono particolarmente legato: “Si alza il vento”, “Laputa - Castello nel cielo” e “Porco Rosso” sono solo alcuni dei capolavori in cui il maestro Hayao Miyazaki fonde il suo amore per la natura con tematiche di estrema importanza tra cui l’antimilitarismo, la dicotomia tra bene e male, l’infanzia, l’ambientalismo, l’amore, l’amicizia e il volo, a cui è strettamente legato grazie al padre che era coproprietario di una fabbrica di parti per aerei.
Questi ultimi sono uno degli esempi più evidenti del fatto che lo studio dell’elemento non è stato, ovviamente, limitato al solo campo artistico ma, a partire da un sogno o da una profezia, si è anche evoluto nel settore ingegneristico, e in questo caso, nell’aeronautica fino alla creazione dei moderni aerei da trasporto o, purtroppo, da guerra.

Uno dei simboli di questa ricerca scientifica, ma in ambito urbanistico, è sicuramente la Tour Eiffel (una delle finaliste del concorso per eleggere le sette meraviglie del mondo moderno), la cui struttura si basa sui calcoli dell’ingegnere Gustave Eiffel, che ha dovuto tener conto dell’enorme forza del vento, soprattutto a certe altezze.  

L’analisi dell’elemento non si limita ai campi già citati, ma le sue connessioni con altre discipline o concetti sono potenzialmente illimitate: per creare una visione complessiva, si può partire da uno studio di tipo linguistico e proseguire con la narrazione della “storia” del termine oppure iniziare un’analisi fotografica alla ricerca di analogie (come fece Aby Warburg); inoltre, ci si può aiutare creando un abbecedario o un percorso conoscitivo, come una mappa concettuale.

L’aria, inoltre, è spesso stata involontariamente l’aiutante di eventi negativi come il trasporto delle radiazioni durante il disastro di Černobyl' o, più recentemente, la trasmissione del coronavirus.
L’azione dannosa che l’uomo compie su di essa, invece, è volontaria e consapevole: ogni giorno l’interesse verso i limiti del nostro sviluppo viene a mancare e questo, oltre a provocare effetti immediati sul pianeta, dà il via anche a quesiti etici dinanzi ai quali, spesso, si preferisce chiudere gli occhi.

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