mercoledì 10 giugno 2020

Il volo del cambiamento (serie TV) - STEP#22


Episodio 1: Un risveglio insolito

Luca sta tornando a casa mentre si gusta la sua merendina la cui confezione, una volta finito di mangiare, viene gettata a terra dal ragazzo.
Successivamente, egli arriva a destinazione: è notte fonda, si cambia, si lava i denti lasciando scorrere l’acqua del rubinetto fino a quando, concluso ciò che stava facendo, si dirige verso il letto e si sdraia. A questo punto, attacca il caricabatterie del cellulare alla presa e, nonostante l’ora, decide di scambiare ancora qualche messaggio con la fidanzata ma, stremato dalla giornata, si addormenta con la luce accesa e senza aver collegato il dispositivo al caricatore.

La metamorfosi
La mattina seguente Luca si sveglia e, ad una prima occhiata, il soffitto gli pare diverso: è il cielo. Il giovane, stupito, pensa ad uno scherzo del fratello che più volte l’aveva fatto svegliare in giardino. Tuttavia, questa volta, qualcosa è strano: si sente piccolo e non riesce ad usare le mani come appoggio per alzarsi dal terreno. Il problema è che le mani non ci sono proprio più e sono state sostituite da piume. Piume? Sì, Luca non si è svegliato da essere umano: egli ha avuto una metamorfosi che l’ha tramutato in un gabbiano.



Episodio 2: Vita da uccello

Luca inizia a riflettere sulla veridicità dello strano risveglio: nella vita reale queste cose non accadono e, perciò, deve per forza essere un sogno che il ragazzo può utilizzare per divertirsi. 
La vita da uccello, però, non è tutta rose e fiori ed un primo assaggio di questa certezza gli viene offerto dal suo gatto, che cerca di afferrarlo ma, fortunatamente, Luca riesce ad alzarsi in aria di diversi centimetri sfuggendo all’agguato. Egli ha problemi con il volo, non riesce a controllarlo, è agitato e la mente è ricca di pensieri e timori; essa è troppo pesante per permettere di spiccare il volo e il gabbiano deve cercare di liberarsi dalle sue ansie, se vuole salvarsi. A questo punto, una zampa del nemico riesce a colpire il volatile-umano che, inaspettatamente, prova dolore, in un sogno. L’istinto di sopravvivenza o forse il sorgere di una paura ancora più grande rispetto alle precedenti, causata dalla consapevolezza di aver provato un male fisico estremamente reale, permette a Luca di librarsi in cielo.

Lo sforzo fisico e mentale sembra aver richiesto più energie del previsto e il gabbiano deve cercare al più presto una fonte di energia se vuole continuare a librarsi in cielo. Allora Luca decide che la sua destinazione sarà il mare dove potrà trovare pesci in abbondanza.
Durante il tragitto, egli decide di scendere in città per vedere la sua ragazza o i suoi amici, da un punto di vista diverso, ed inizia dal campetto in cui si ritrova solitamente con questi ultimi: essi sono proprio nel luogo che aveva previsto, impegnati nella solita partita della domenica. L’uccello decide, perciò, di osservare più da vicino i risultati che sta ottenendo la sua squadra ma, ben presto, un oggetto a gran velocità gli sfiora l’ala destra: uno dei ragazzi ha cercato di colpirlo con la palla per cacciarlo e, allo stesso tempo, ride con i suoi compagni per il gesto appena compiuto. 

L'azione sconvolgente
Luca, sbalordito, si interroga sulla follia degli amici, che hanno cercato di uccidere un loro compagno ma, egli non ha forme umane, è un uccello: quindi, la vita di un animale, per l’uomo, non possiede la stessa importanza di un qualsiasi altro essere vivente? 
Il ragazzo si chiede se anche lui l’avrebbe fatto e dopotutto, l’uomo, che non è in grado di portare rispetto ai suoi simili, sarà mai capace di non prendersi gioco della vita di tutti gli altri esseri viventi? 



Luca, non si era mai posto i precedenti quesiti e non aveva mai riflettuto sulle conseguenze delle sue azioni, fino a quando non si è ritrovato ad essere la vittima di questi comportamenti di superiorità e disinteresse verso ciò che sembra essere inferiore o di poca importanza per se stessi.
Egli si ritrova a dir poco confuso ed il fastidio che sente è amplificato a dismisura dai rumori assordanti e continui della città: si tratta forse dell’inquinamento acustico di cui aveva sentito parlare a scuola?


Episodio 3: Sogno o realtà?

Il volo del gabbiano, di nome Luca, prosegue attraverso i fumi nocivi provenienti dalla città che limitano la sua capacità respiratoria e motoria. 
Dall’alto riesce a rendersi conto, per la prima volta, dell’enorme quantità di auto che ogni minuto solca le strade contribuendo ad accrescere in maniera esponenziale l’inquinamento. Egli si chiede se sia così complicato per l’uomo utilizzare le proprie gambe, una bicicletta, mezzi sostenibili o al massimo quelli pubblici, quando non è necessario guidare il proprio veicolo, e concorrere, così, al miglioramento delle condizioni atmosferiche. 
Successivamente, la vita dell’animale-uomo è messa nuovamente in pericolo in prossimità dell’aeroporto dove è stato necessario schivare diversi veicoli che, con i gas di scarico, hanno contribuito ad intossicare maggiormente il ragazzo.

Superata la metropoli, egli spera di poter attraversare con serenità il bosco che lo divide dalla costa ma, ancora una volta, la visione dall’alto gli permette di aprire finalmente gli occhi e di scorgere tutti i rifiuti che riempiono i prati e la spiaggia, a cui è arrivato mentre ripensava a quella carta di merendina che, la sera prima, aveva lanciato in terra, senza porsi alcun quesito morale.  

La visione orribile


La visione del mare è nuovamente un tuffo al cuore per il protagonista: liquidi di diverso genere e spazzatura solcano le acque. Tuttavia, la fame supera il disgusto e il gabbiano si getta nelle acque alla ricerca di un pesce ma, ad attenderlo vi è solo un anello di plastica di una confezione di bottiglie a cui rimane incastrato con il collo.





Luca sta soffocando, pensa ai famigliari e, soprattutto, a ciò che ha sbagliato: sta forse subendo una punizione divina per essersi sempre disinteressato dei problemi ambientali? Ora, però, egli ha capito la lezione, anche se è stato necessario un modo drastico per comprendere la morale della vicenda; ora sa che deve far capire al prossimo l’importanza che ognuno deve avere nella lotta continua contro la degradazione dell’ambiente, causata dall’azione egoista dell’uomo…
Forse però è troppo tardi, la lezione potrebbe diventare una punizione definitiva…
A questo punto, Luca si sveglia: è affannato e prova ancora il senso di soffocamento causato da quella morsa che pian piano stringerà ogni individuo se non avrà l’aiuto di tutti per liberarsi e per tornare a respirare aria pulita.
Il ragazzo poi si calma, il peggio è passato e ancora una volta il pensiero va verso la lezione che ha appena assimilato: egli spera che, un giorno, ognuno potrà, come lui, oltrepassare l’indifferenza e la paura e tranquillizzarsi sapendo di aver fatto tutto il possibile.




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