Le ali della
creatività: librarsi in aria è possibile?
[Mangaka
(M), Assistente (A), Editor (E)]
M: Dobbiamo
trovare qualcosa di originale, voglio creare un manga innovativo, mai visto
prima
E: Non è
possibile, non soffermarti troppo su questo…
M: Perché?
La creatività potenzialmente non ha limiti, desidero farle spiccare il volo
finalmente, ho già aspettato troppo…
E: Intendevo
dire che ogni cosa che deciderai di fare sarà dettata da un’ispirazione
inconscia, che tu lo voglia o no, e inoltre, prendere spunto dai grandi maestri,
sia per le loro grandi opere, sia per le vendite, credo sia una ottima idea
M: Certo, mi
ispiro a loro da sempre: Tezuka, Urasawa, Toriyama, Inoue…. Ma non devo vacillare e cadere nella
copiatura
E: Lo so,
non sto insinuando che tu debba copiare ma ricorda gli studi di Aby Warburg:
aveva cercato le analogie nell’arte, era convinto della presenza di invarianti
nella memoria, di un precedente in ogni opera che influenza gli artisti
successivi, spesso indipendentemente dalla loro volontà
M: Si, forse
hai ragione: passato, che parola sciocca!
E: Ecco,
visto che hai già involontariamente detto qualcosa che è già stato scritto?
M: No, è un
pensiero semplice, che potrebbe affermare chiunque, tipo il mio assistente,
vero?
A: Si ma non
vorrei essere messo in mezzo al vostro discorso, ho idee lontane dalle vostre…
M: E
quindi? Ciò non vuol dire che tu debba
tenerle per te, ogni opinione è importante, anche per sviluppare un pensiero
critico, ti sei già dimenticato la “filosofia del vero” di Leopardi che hai
studiato durante il tuo soggiorno in Italia?
A: No,
maestro, ma sono solo un’apprendista….
E: Infatti,
lascialo stare e pensa al fatto che la frase sul passato, che hai detto poco
fa, l’ha scritta Goethe nel dramma Faust, il quale hai letto l’anno scorso e
che quindi ho ragione ad affidarmi agli studi di Warburg; perciò mettiti al
lavoro senza creare molti problemi…
M: Sulla
frase devo darti ragione, mi è proprio uscita involontariamente, ma per me il
pensiero del ragazzo conta, non ci sono differenze fra noi, le nostre idee
valgono quanto le sue, anche se completamente opposte… Pensa al cinese a cui ha
fatto riferimento la nostra lingua, per esempio, costituito da parole che
legano concetti antitetici
E: Ti
ricordo che io prima di pensare alle idee degli altri, devo anche pensare al fattore
economico, ai clienti; il tuo assistente potrebbe anche essere geniale ma se il
suo contributo non ti aiuterà ad attirare il pubblico, la pubblicazione della vostra
opera potrebbe durare ben poco
M: Io prima di
tutto penso alla mia creatività, a ciò che voglio trasmettere, non mi
interessano le vendite ora…
E: Da
intellettuale e artista vuoi diffondere le tue idee e riflessioni, lo posso
capire, ma il cliente ha sempre ragione, il tuo destino da mangaka è nelle loro
mani, ancor prima che nelle tue
M: Imparerò
dai miei errori: anche da essi può nascere un pensiero alternativo, una storia
E: L’arte di
inventare comprende fantasia e logica e nel tuo caso devi tener conto anche
delle logiche di mercato, il discorso è chiuso; la spada di Damocle non pende
solo sulla tua testa: dal tuo successo dipenderà anche il mio
M: Se fossi
in te lascerei le profezie alla religione o ai maghi: per conoscere la società
non puoi ridurre tutto al lato economico, c’è molto altro
E: Sono
consapevole della soggettività delle mie teorie e che potremo avere fasi
ascendenti e discendenti, caratteristiche del mondo capitalista, ma iniziare in
un certo modo, deviando l’opera leggermente in prospettiva dei gusti della
popolazione, sarebbe decisamente meglio
A: Io e il
Maestro, stiamo cercando di avere una visione d’insieme, non possiamo partire
da un certo tipo di prodotto per poi virare completamente, né possiamo fare il
contrario lasciandoci dominare dal caso
E: Vi
ricordo che la mia teoria è quella che maggiormente si adegua al passato, alle
opere che hanno avuto successo e a quelle che hanno fallito, nonostante le
enormi potenzialità; non mi sto affidando a previsioni insensate, ma ai fatti
M: Non mi
lascio influenzare dalla tua specie di determinismo, tanto il passato vive solo
se lo risveglio all’interno della mia mente e per ora preferisco usarla
solamente per l’impegno e la creazione del mio futuro
E: Mi sembra
proprio che vogliate giocare con il caso… Vi devo ricordare la fine della
storia risalente all’antica Grecia sulle tre ragazze che giocavano a dadi, per
vedere chi sarebbe morta per prima? Colei che uscì, rise sprezzante del destino
che il caso le aveva assegnato, e per questo fu punita: il crollo del tetto
fece avverare la previsione
M: Alla tua
storiella preferisco il pensiero di Einstein: come lui, credo che Dio non
giochi ai dadi, perché è ingegnoso ma non disonesto
E: Quindi il
tuo pensiero si può riassumere in una sorta di “vedere per credere”, ma io mi
affido alle statistiche, fa parte del mio lavoro
M: La storia
non è maestra di vita, le tue care previsioni non sono assolute…
E: La
tecnica però è progredita eccome grazie alla storia, quindi cercate almeno di
disegnare ad un livello superiore dei concorrenti
M: Il mio
lavoro sarà il prodotto del mio impegno e di ciò che sono ma, sicuramente non
mi metterò al servizio degli ingranaggi della tecnica, il mio lato artistico è
importante quanto le tematiche affrontate
E: Non
volevo trasmettere il messaggio che la tecnica debba essere il fine, sono
consapevole che debba rimanere un mezzo ma, le tue idee dovranno essere
comprensibili al pubblico
M: Le
traghetterò in base al mio messaggio ma finché non mi lascerai mettere le mani
in pasta, non saprò veramente fin dove posso spingermi. E ricorda che un’opera
non deve essere per forza di facile comprensione, deve mettere in moto
l’immaginazione, i ricordi e l’ingegno di chi ne usufruisce
E: Il
rapporto psicologico con i tuoi lettori sicuramente non dipende da me, ma deve tener
conto anche di altri fattori, lo sai
M: Cosa stai
dicendo?
E: La
politica e i media possono far estinguere la tua opera in poco tempo…
M: Ricordi
il discorso di prima sull’ispirazione? Ecco, io mi ispiro a coloro che hanno
saputo creare una rottura all’interno del pensiero di massa, che non hanno
avuto timore di esprimere le proprie idee: in poche parole, mi sto
riferendo a coloro che hanno iniziato un cambiamento o un miglioramento della
vita delle persone, anche nelle piccole cose, come rendere una giornata meno
pesante o far dimenticare i problemi in quelle ore dedicate a leggere il mio
manga. Voglio impressionare e, allo
stesso tempo, emozionarmi insieme ai lettori, trasmettere ciò che sono, così
nessuno avrà più paura di mostrarsi per com’è realmente. Non è possibile che al
giorno d’oggi ci siano ancora limiti alle libertà individuali, pregiudizi,
censura, dov’è il progresso illimitato di cui parlavano?
E: Siamo
tutti consapevoli di come funziona il mondo e, purtroppo, nel mio lavoro spesso
devo limitarmi a tenere conto del principale fattore che tira i fili della società,
riducendola a semplice burattino
A: Ah, i
soldi…